Che l'integralismo, di qualunque genere, non sia una grande prova di intelligenza 
Recentemente, infatti, un gruppo di integralisti anti-islamici fortemente opposti alla costruzione di una moschea nel luogo dove ora giacciono le rovine del World Trade Center di New York, ha deciso di boicottare Justin Bieber.
Stando a questi luminari, il piccolo Justin sarebbe in realtà un acerrimo nemico degli Stati Uniti nonché ovviamente compagno di merende di Bin Laden o giù di lì. E il tutto è dovuto a un'intervista che secondo questo gruppo di anti-islamici Justin Bieber avrebbe rilasciato qualche tempo fa criticando gli Stati Uniti per la loro intolleranza ed ignoranza e mettendosi dalla parte delle popolazioni islamiche. Che poi, tutto sommato, nemmeno gli si può dar più di tanto torto al povero Justin: i suoi stessi detrattori in questo caso non hanno fatto che dimostrare l'intolleranza e l'ignoranza di cui sopra.
Ma il bello deve ancora venire: in realtà Justin Bieber, che di professione fa l'idolo sedicenne delle ragazzine di tutto il mondo e non il pensatore né tanto meno il leader pacifista, non avrebbe mai pronunciato quelle parole. L'intervista tanto criticata dal gruppo anti-islamici sarebbe il frutto di una parodia.
Se questi gruppi di fondamentalisti, in questo caso cristiani, non prendessero tutto così dannatamente sul serio ci starebbe bene anche un bell'EPIC FAIL. Peccato che nonostante sia stato loro spiegato come sono andate realmente le cose, le figlie di questi paladini della giustizia abbiano già staccato tutti i poster di Justin dalle pareti e non abbiano più intenzione di ascoltarlo. Non che le loro orecchie ci rimettano, però, sarebbe più rassicurante sapere che questa scelta deriva da una comprensione di quale sia in realtà la vera musica e non da un vero e proprio lavaggio del cervello da parte dei genitori.
Scritto da: Fiordaliso
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