New Chrysler 200 – News Motori
Debutta finalmente la Chrysler 200, una nuova berlina dedicata al mercato americano prodotta dal gruppo Chrysler sotto il controllo della Fiat Group Automobiles, il marchio torinese entrato di recente in possesso di una quota pari al 20% del colosso americano. La nuova 200 è stata realizzata per andare a sostituire e quindi rimpiazzare in veste ufficiale la Sebring, modello realizzato sotto la gestione Mercedes su un telaio di origine Mitsubishi. La 200 invece è stata voluta da Sergio Marchionne (AD Fiat) per ravvivare le vendite del segmento D in attesa della nuova generazioni di berline previste per il 2013.
La Chrysler 200 riprende la meccanica e le portiere della vecchia Sebring ma possiede un frontale completamente nuovo con fanali a LED e una nuova calandra oltre alla coda ridisegnata. Gli interni sono realizzati con plastiche di buona qualità per gli standard americani benché numerosi elementi sono ripresi direttamente dalla Sebring, invece la fiancata non subisce modifiche ma presenta il nuovo logo 200 sul fascione del montante posteriore. La Chrysler 200 infatti non è altro che un restyling della Sebring realizzato investendo una somma di denaro minore rispetto ad un auto totalmente nuova. Il telaio sfrutta uno schema sospensivo abbastanza raffinato con sospensioni anteriori MacPherson in acciaio più barra stabilizzatrice e retrotreno Multilink a cinque bracci in acciaio in più barra stabilizzatrice.
La gamma motori è composta da un 2,4 litri benzina WGE da 186 cavalli e il 3,6 litri Pentastar V6 da 280 cavalli entrambi a iniezione elettronica Bosch. La trazione è anteriore o integrale tramite differenziale a slittamento limitato che ripartisce la coppia all'assale posteriore, il cambio è un automatico a quattro oppure sei rapporti con funzione sequenziale. La produzione è prevista nello stabilimento del Michigan per la quarta parte del 2010 con inizio delle vendite immediato. In Europa l'auto non sarà venduta poiché le vendite non giustificherebbero gli investimenti necessarie per l'omologazione. Inoltre un motore diesel non è previsto e ciò gioca a sfavore soprattutto in Europa.
Scrito da: Nicola De Angelis
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