Durante questo periodo iniziano le lezioni per tanti studenti. C'è chi va a scuola e chi va all'università. E’ anche tempo per i famosi test di ammissione alle facoltà più ambite in tutte le città d'Italia. Ma ci sono dei dati che fanno riflettere sulla non uguale decisione di ammissione da parte delle università. Partiamo dall'inizio, ovvero dalle modalità del test. In tutte le università italiane, i famosi test, sono composti da ottanta domande. Il metodo di correzione vede una penalità in caso di risposta sbagliata, un punto per la risposta corretta e zero per la risposta non data. Fino a questo tutto va bene, ma è sul punteggio minimo per accedere che si scatenano le polemiche. Infatti in alcune università del nord la percentuale di ammissione prevede il sessanta percento circa di domande esatte, contro alcune università del sud, che ammettono studenti anche con il cinquanta percento. Forse il fatto più rilevante è che oltre alla quota di iscritti molto alta, è anche alta la quota di studenti non ammessi alle università. Un dato che deve far riflettere sia gli studenti, ma anche le università e i loro metodi di ammissione.
Scritto da: Horm
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